Il 2020 è stato segnato dalla pandemia da Covid-19 che ha paralizzato l’economia generando delle impreviste drammatiche conseguenze ma anche, come accade per questi eventi drammatici, ha fatto emergere delle grandi capacità da parte delle imprese di adattamento e resilienza nell’affrontare le nuove sfide e non affondare nell’oceano della pandemia.
Ma cosa ci possiamo aspettare dal 2021? Come ogni anno si rivelano sempre interessanti le previsioni di Gartner società multinazionale che si occupa di consulenza strategica, ricerca e analisi nel campo della tecnologia dell’informazione per quest’anno anticipa quali saranno le tendenze nel mercato del business sui trend tecnologici.
Secondo le previsioni di Brian Burke, vice presidente di Gartner nel 2021, nonostante l’anno disastroso appena concluso, la spesa IT mondiale tornerà a crescere: raggiungerà 3,75 trilioni di dollari con un aumento del 4% sul 2020
Tutti i settori ne usciranno rafforzati, ma con un marcato aumento per software e data center.
La parola chiave che possiamo utilizzare per descrivere la situazione a livello mondiale è disruption ossia un cambiamento coatto che rivoluziona non solo i modelli di business ma che cambia stile di vita e abitudini delle persone drasticamente.
Ma cosa accadrà nel 2021 quali saranno le tendenze in ambito tecnologico?
Internet of Behaviors (IoB)Comportamenti su Internet
Si tratta di informazioni sulle abitudini delle persone che possono essere utilizzate e continuamente tracciate dalle aziende private, dallo stato e dagli enti pubblici con la possibilità di poter influenzare i loro comportamenti questo grazie all’uso di report di statistiche e dei Social Network.
I dati raccolti sul Web verranno sempre più utilizzati con strumenti digitali per intervenire e influenzare i comportamenti delle persone
Questa possibilità di tracciare e conoscere i comportamenti dei consumatori apre delle enormi questioni in ambito sia legislativo (v. Privacy) sia dal punto di vista etico. Ma per Gatner bisognerà trovare uno scopo condiviso e un vantaggio sia per le persone che per le aziende per poter consentire l’utilizzo dei dati.
La Total Experience: un’esperienza totalizzante
Secondo Gatner le aziende devono permettere alle persone di fare un’esperienza totale. Se prima si parlava di customer experience (CX), employee experience (EX) e user experience (UX), di multiexperience (MX), ora le esperienze vanno tra loro interconnesse per creare un’esperienza unica totalizzante. In epoca di pandemia è cambiato l’approccio con il cliente che deve sentirsi più sicuro e protetto. Viene fatto l’esempio dell’azienda lc ha cambiato la user experience nell’obiettivo di garantire al cliente maggiore sicurezza e soddisfazione. Hanno creato un sistema di appuntamenti con il cliente attraverso un’app. Quando i clienti arrivano al negozio per il loro appuntamento, ricevono prima dell’entrata e in un raggio di circa 20 metri, due notifiche: la prima li guida attraverso il processo di check-in; la seconda è un alert che li informa di quanto dovranno attendere prima che possano entrare nel negozio, garantendo così un adeguato distanziamento sociale. L’azienda ha inoltre affinato il servizio includendo nello store la possibilità per gli impiegati di utilizzare tablet per navigare insieme ai clienti sui loro devices senza che così venga toccato alcun hardware.
Privacy-enhancing computation: calcoli per migliorare la privacy la Privacy dovrà essere garantita per le persone sempre di più e i dati dovranno avere la massima protezione, già con la GDPR l’Unione europea aveva segnato un punto di non ritorno, la gestione della Privacy è e sarà sempre più di primaria importanza.Gartner individua tre tipologie di tecnologia di protezione dei dati per garantire un corretto loro utilizzo da parte di terzi:
lo sviluppo di “trusted environment”, ambienti protetti dedicati alla specifica analisi dei dati sensibili;
una seconda area tecnologica dedicata all’elaborazione e analisi dei dati in forma decentralizzata;
una terza tipologia di sviluppo di crittografia di dati e algoritmi prima di ogni tipo di elaborazione e analisi.
Distributed cloud: cloud distribuitoCosa si intende per cloud distribuito: la possibilità, di distribuire servizi in differenti luoghi fisici mantenendo in capo al provider di riferimento la responsabilità dell’efficienza del servizio, la governance e la sua evoluzione tecnica e funzionale.Esistono diversi tipi di cloud privato e pubblico*, un servizio di cloud distribuito permette di avere i vantaggi del cloud pubblico, con un sostanziale taglio dei costi e senza dovere impiegare risorse per gestire le complessità di un cloud privato.Nel 2021, il cloud distribuito consentirà alle organizzazioni di avere questi servizi fisicamente più vicini, il che ridurrà i costi dei dati e aiuterà a soddisfare le leggi che impongono che i dati debbano rimanere in un’area geografica specifica. … “Il cloud distribuito è il futuro del cloud”, ha affermato Gartner.
Anywhere operations: operativi ovunquefa riferimento a un modello operativo IT progettato per supportare i clienti ovunque,abilitare i dipendenti ovunque e gestire l’implementazione dei servizi aziendali attraverso infrastrutture distribuite. È più che lavorare semplicemente da casa o interagire con i clienti virtualmente: offre anche esperienze uniche a valore aggiunto in cinque aree principali: collaborazione e produttività, accesso remoto sicuro, infrastruttura cloud ed edge, quantificazione dell’esperienza digitale e automazione per supportare da remoto delle attività.Secondo Gatner entro la fine del 2023, il 40% delle organizzazioni avrà adottato questo modello per offrire esperienze di lavoro sia ai dipendenti che ai clienti sia da remoto che in presenza.
Cybersecurity Mesh: la cybersecurity a reti mesh (letteralmente, reti a maglie)per la sicurezza informatica è necessario che le aziende adottino un approccio più agile, basandosi su un’architettura distribuita, per proteggere i diversi asset che spesso si trovano fuori dall’azienda e custodendo il patrimonio di informazioni delle aziende.
Intelligent composable business: Business intelligente e componibileUn altra tendenza identificata da Gatner riguarda la capacità delle imprese di essere rapide, flessibili e pronte al cambiamento a seconda del contesto. La cosiddetta resilienza, e per essere resilienti è necessario dotarsi di strumenti tecnologici che permettano di modificare rapidamente la rotta e individuare le priorità in base alla situazione.Un’attività componibile intelligente è quella che può adattarsi e fondamentalmente riorganizzarsi in base a una situazione attuale. Man mano che le organizzazioni accelerano la strategia di business digitale per promuovere una trasformazione digitale più rapida, devono essere agili e prendere decisioni aziendali rapide sulla base dei dati disponibili. Per fare questo in maniera ottimale, le organizzazioni devono consentire un migliore accesso alle informazioni, aumentare tali informazioni con una migliore comprensione e avere la capacità di rispondere rapidamente alle implicazioni di tale conoscenza. Ciò includerà anche una maggiore autonomia e democratizzazione all’interno dell’organizzazione, consentendo a parti delle aziende di reagire rapidamente invece di essere bloccate da processi inefficienti.
AI engineering: strutturare l’intelligenza artificiale I progetti di intelligenza artificiale spesso falliscono a causa di problemi di manutenibilità, scalabilità e governance. Tuttavia, una solida ingegneria di AI faciliterà le prestazioni, la scalabilità, e affidabilità dei modelli di intelligenza artificiale, offrendo al contempo il valore completo di Investimenti nell’IA.
Hyper Automation: iperautomazionein un’organizzazione tutto deve essere automatizzato e per automatizzare la maggior parte dei processi aziendali abbiamo bisogno di intelligenze artificiali, machine learning, e altre innovazioni.
Di conseguenza, il backlog di richieste da parte degli stakeholder aziendali ha spinto oltre il 70% delle organizzazioni commerciali a intraprendere numerosissime iniziative di iperautomazione.“L’iperautomazione è ormai inevitabile e irreversibile. Tutto ciò che può e deve essere automatizzato sarà automatizzato“, conclude Burke.
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*I cloud pubblici sono il tipo più comune di distribuzione di cloud computing. Le risorse cloud, come server e archiviazione, appartengono e sono gestiti da un provider di servizi cloud di terze parti e vengono distribuite tramite Internet. Con un cloud pubblico, tutto l’hardware, il software e altre infrastrutture di servizio sono di proprietà di e gestite dal provider di servizi cloud.
Mentre un cloud privato è costituito da risorse di cloud computing usate esclusivamente da un’azienda o un’organizzazione. Il cloud privato può essere situato fisicamente nel data center locale dell’organizzazione oppure può essere ospitato da un provider di servizi di terze parti. In un cloud privato, tuttavia, i servizi e l’infrastruttura vengono sempre gestiti in una rete privata e l’hardware e il software sono dedicati esclusivamente alla tua organizzazione.
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